Scritto a quattro mani da Sergio e Loredana (a nome del gruppo “Danze popolari ” di cui fanno orgogliosamente parte)
Purtroppo per il gruppo Danzamondo dei Genitori Attivi (danze popolari e folkloristiche) dover interrompere le lezioni che ogni venerdì sera ci tenevano uniti nell’ atrio della Scuola di via Frigia -Istituto Italo Calvino- è stata (e continua) ad essere una sofferenza.
Per noi l’appuntamento del venerdì sera, prima del Coronavirus, era un’opportunità di evasione: stanchi o non stanchi era difficile rinunciare a quelle due ore di svago; superato il “trauma” di dover uscire di casa dopo un’intera settimana di lavoro, poi tutta la stanchezza spariva e quando cominciavano le danze si veniva trascinati dalla musica.
Mentre si ballava , nella mente arrivavano anche le immagini di tanti Paesi, con un “Damat Halay” tra i camini di fate in Turchia, con una “Galopede” o un “Branle Des Chevaux” in un castello medievale della Loira, con un “Hasapiko” si andava a sorseggiare un Outzo in un’isola greca, con un” Hora Medura” si arrivava fino in Israele, con un “Dashing White Sergent “si vedeva l’allegra Scozia.
Le danze popolari hanno, infatti, delle sonorità che ci fanno riconoscere il Paese da cui provengono e ci permettono di viaggiare anche solo facendo pochi passi di danza.
Speriamo presto che le nostre mani possano ritrovarsi a unirsi e a formare un cerchio, figura simbolo spesso utilizzata nei balli popolari; infatti le nostre lezioni sono per tutti, è bellissimo il clima di festa che si respira, la buona musica, l’armonia che si crea.
Non importa quanto sei bravo o meno a ballare, è il gruppo che fa la forza in questi balli, l’unione che si crea, si balla per stare insieme, per divertimento ed è questo quello che noi respiravamo il venerdì: lo stare insieme con buona musica è pura allegria.
E poi, se non per noi adulti, dovremo ricominciare almeno per far sorridere Alisea, la bellissima bimba di soli 6 anni che ha sempre accompagnato la sua mamma alle lezioni e che in queste settimane canticchia ballando in casa le varie canzoni ricordandole meglio di noi grandi.