Premessa
Nell’incontro con gli assessori del Comune di Milano, in particolare assessore Granelli (mobilità e ambiente) tenutosi il giorno 21 maggio 2019 è emerso che, oltre alla eventuale nuova strada in progettazione tra via Adriano e Cascina Gobba, è nelle fasi avanzate una rimodulazione del nodo di interscambio di Cascina Gobba: c’è un master plan lavori di Milano Serravalle-Milano Tangenziali S.p.A. (di seguito Milano Serravalle) che prevedere le opere a farsi da qui al 2030.
Nel tentativo di approfondire il tema del funzionamento di tale interscambio, l’assessore Granelli ci ha rimandato a chi di competenza, per l’appunto Milano Serravalle. L’associazione ViviAdriano si è quindi attivata autonomamente riuscendo in tempi brevi ad organizzare l’incontro diretto con Milano Serravalle.
Come è prassi consolidata, ViviAdriano ha partecipato tramite una delegazione del gruppo istituzioni presieduta dal Presidente.
Nello stile che contraddistingue ViviAdriano, la riunione riteniamo sia stata molto costruttiva, e riteniamo opportuno sottolineare come si sia trovata nell’interlocutore altrettanta disponibilità, apertura ed ovviamente competenza.
Contenuti
Come era marginalmente emerso nell’incontro con il Comune, il master plan di Milano Serravalle prevede degli step temporali diversi di realizzazione degli interventi. Allo stato attuale non sono certe le tempistiche, di difficile stima non tanto lato Milano Serravalle, piuttosto per i problemi legati alla fase di finanziamento da parte del Ministero dei Trasporti Pubblici.
Per avere un’idea sui tempi, la prima trance di interventi risale ad un progetto preliminare del 2008 il cui progetto definitivo è stato approvato nel 2013: avviate le fasi di gara, si attende che il Ministero lo finanzi. Stiamo parlando quindi di un iter di poco più di 10 anni.
In sintesi, il progetto di Milano Serravalle si prefigge l’obiettivo di riqualificare il nodo di Cascina Gobba con due macro interventi che seguono la stessa logica, ovvero di tenere l’asse stradale della tangenziale est nelle due direzioni con una sede propria in modo da non subire - come è attualmente - i flussi in entrata ed in uscita con le strade di ordine inferiore. Questo avverrà con la creazione di vere e proprie nuove corsie protette e laterali alla strada principale, denominate “complanari”, che avranno la medesima logica dei controviali che troviamo in città: obiettivo è tenere la strada principale scorrevole, mentre le corsie laterali servono gli interscambi con la viabilità di categoria inferiore un po’ come il controviale da accesso alle abitazioni.
Il nodo di Cascina Gobba verrà quindi riqualificato in entrambi i due nodi, in parte già presenti.
- Nodo a Nord
Ad esso viene demandato lo scambio interurbano con la strada provinciale padana superiore SP11 (ex SS11) in direzione Est e con la via Palmanova in direzione Ovest (uno scambio quindi di flussi veicolari cospicui trattandosi di interurbano ad Est e urbano massivo ad Ovest).
- Nodo a Sud
Al nodo sud viene demandato lo scambio urbano. In particolare il collegamento con l’Ospedale San Raffaele coadiuvato dai lavori comunali di esecuzione del tratto di strada interrato e relative rotonde già oggi esistenti e sotto-utilizzati. Quindi il nodo sud sarà quello preposto allo scambio locale con il San Raffaele, via Padova e con il nostro quartiere Adriano.
Infatti, particolarmente interessante è la creazione di un nuovo sottovia sotto alla tangenziale che collegherà la grande rotatoria già oggi presente in corrispondenza dell’Area di Servizio “C.na Gobba Ovest” (che serve l’inversione di marcia in Tangenziale Est tramite sottopasso ed anche il parcheggio della Metropolitana 2) e la rotonda presente dall’altra parte della tangenziale stessa (quella in trincea che attualmente collega il parcheggio del San Raffaele con via Olgettina e con Cologno M.se).
Inoltre, ci è stato riferito di una ulteriore possibile nuova uscita, nella già citata rotatoria in prossimità dell’Area di Servizio “C.na Gobba Ovest”, che si congiunga con una nuova rotatoria via Rizzoli dopo aver superato con un ponte il fiume Lambro. Questa idea sarebbe a carico del Comune di Milano, di cui chiederemo conto nel prossimo incontro.
E’ interessante osservare che sia nella trance di lavori da farsi a breve da parte di Milano Serravalle, sia nei futuri lavori previsti dal master plan, lo scambio massivo di veicoli del nodo di Cascina Gobba è quello cosiddetto Nord che per sua definizione non può aggravare il traffico locale, ma invece snellisce il funzionamento della tangenziale Est rendendola maggiormente efficiente.
Sarà sicuramente disincentivato il traffico veicolare da e per Sesto S. G. nell’ipotesi di fruizione del nodo cosiddetto Sud (troppo macchinoso rispetto all’uscita dedicata dalla tangenziale posta più a nord): secondo i dati di studio di Milano Serravalle non ci saranno incrementi del numero di utenti serviti dal nodo sud ma soltanto un’ottimizzazione e snellimento degli scambi della tangenziale Est con le viabilità di ordine inferiore.
Il secondo step di lavori di Milano Serravalle che certamente è di la da venire, prevede sostanzialmente due cose.
1. Nodo Nord, provenendo dalle tangenziali da nord: miglioria dell’uscita verso via Palmanova con realizzazione di due distinti manufatti di attraversamento fluviale;
2. Nodo Sud, provenendo dalla tangenziale est da sud, miglioria della svolta a sinistra dell’uscita C.na Gobba eliminando il semaforo dell’intersezione a 90 gradi sotto il ponte che rappresenta oggi un punto pericoloso nonché di rallentamento.
In merito all’ultimo punto rileviamo che il comune di Milano ha mal interpretato il progetto di Milano Serravalle: questa attività non è a carico di Milano Serravalle ma del Comune di Milano. Proveremo a sciogliere questo dubbio negli incontri futuri.
Conclusioni
Incontro proficuo, interessante, importante.
Entreremo maggiormente nel merito del funzionamento del complesso nodo di Cascina Gobba in un eventuale incontro da organizzare in quartiere nel quale mostreremo i progetti definitivi di Milano Serravalle e del Comune di Milano.
Ringraziamo la disponibilità e celerità nell’organizzazione dell’incontro da parte del Team di Milano Serravalle auspicando un crescente e costruttivo dialogo futuro.
Ormai, nel 2020, costruire è un termine a 360 gradi che riteniamo debba intendere in primis la costruzione di rapporti partecipativi con gli utenti e, solo dopo, la costruzione di opere.
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