Un ufo in quartiere

Per il nostro appuntamento settimanale oggi pubblichiamo un racconto scritto dalla nostra sempre attivissima socia Letizia
Una tranquilla mattina di luglio, la sveglia suona come al solito alle 5:30.
Mi alzo assonnata, mi lavo, mi cambio e allaccio le mie scarpe da corsa.
Mi aspetta il mio allenamento quotidiano, il GPS si attiva con un trillo ormai usuale.
E ora si comincia.
Le gambe si attivano e parto seguendo la pista ciclabile.
C’è un silenzio irreale, non sento i merli che di solito mi tengono compagnia e non vedo in giro nemmeno Nello (è il soprannome che ho dato al fagiano che bazzica sotto casa) che di solito scappa via al mio passaggio.
Penso “Che strano questo silenzio” ma continuo a correre.
Alzo lo sguardo verso il prato incolto e rimango allibita: davanti a me nell’erba c’è un disco volante.
La mente va subito a scovare il ricordo di un film della mia infanzia “E.T.”
Il pensiero dura una frazione di secondo: non è un ufo, è invece quello che resta della “nostra “torre piezometrica…
Peccato, mi sarebbe piaciuto sentire una vocina che mi diceva “Telefono, casa! “