Scritto da Riccardo Capobianco (studente della Scuola Secondaria di Primo Grado Trevisani-Scaetta)
Siamo ogni mattina davanti a un monitor e il tutto ci sembra molto strano
Ci colleghiamo e talvolta rispondiamo all’appello.
Voci per lo più impastate dal sonno, quaderni, libri e penne sparse ovunque e mamma che grida tutto il giorno!
Indossiamo una felpa o una maglietta su un pantalone del pigiama, ci pettiniamo e cominciamo giornate sempre uguali.
A volte perdiamo la connessione, altre volte chattiamo con un altro dispositivo nel gruppo dei compagni o nella stessa chat della videochiamata, salutando gli insegnanti con la consueta forma: “Buongiorno Prof.!”
L’anno scolastico scorre, verifiche, interrogazioni, quiz vengono svolti lo stesso, ma manca l’anima della scuola, manca il vociare, la confusione, manca il rumore del cancellino sbattuto sulla scrivania, le urla delle prof.
Anche l’ultima ora senza campanella non ha senso, non ha senso lo zaino da riempiere alla rinfusa, manca tutto, manca percorrere il corridoio alla velocità della luce con il sorriso stampato sulla bocca.
Maledetto virus….Ci hai rubato molto, ma tu con noi non hai vinto, perché grazie a te abbiamo capito che nulla è scontato e che torneremo a correre, a gridare e anche disobbedire e tu maledetto virus sarai solo un brutto ricordo.