È “solo” una partita di pallone

Oggi è ancora una volta la nostra mitica socia Letizia che ci regala un racconto!
Grazie, Letizia ! E’ una fortuna averti tra noi: leggere queste tue parole piene di gioia e di entusiasmo ci fa davvero felici
(foto di Andrea Cherchi)
Buona lettura a tutti !
L’11 luglio è una data storica per l’Italia del calcio, era il 1982, io ero solo una bimba e l’Italia vinceva il mondiale. Ero troppo piccola per ricordarmelo ma negli anni ho visto tantissimi video di quella vittoria: l’urlo di Tardelli, Sandro Pertini che festeggia al Santiago Bernabeu e che sul volo di ritorno gioca a carte con Bearzot. 11 luglio 2021, ormai adulta, seduta sul divano di casa aspetto che cominci Inghilterra - Italia, finale di euro 2020. Come nell’82 allo stadio c’è il Presidente della Repubblica, è domenica ed è l ’11 luglio, la storia si ripete? Non ci voglio pensare, sono scaramantica. Però penso che sì ce la meritiamo una gioia questa volta: dopo tutti questi mesi difficili, dopo il Lockdown fatto prima di tutti gli altri, dopo il suono delle ambulanze a tutte le ore, dopo il silenzio assordante delle bare in fila a Bergamo, dopo tutti quelli a cui abbiamo detto addio da lontano. Sì, ce la meritiamo questa gioia.
Fischio d’inizio - due minuti - goal dell’Inghilterra - disperazione. Penso “ecco lo sapevo non andrà come nel 1982, niente vittoria, niente coppa, d’altronde dopo questo anno (e mezzo) terribile cosa potevo aspettarmi?“ La partita continua i nostri giocatori si riprendono dallo shock, si riorganizzano e cominciano macinare gioco e metri di campo. Poi ecco la zampata di Bonucci: pari! Si insinua un pensiero “forse ce la facci…” Lo scaccio subito, sono scaramantica. Triplice fischio dell’arbitro, si va ai supplementari, altri 30 minuti di passione. Penso “no i rigori no, ci è già andata bene con la Spagna, stavolta non andrà bene“.
La tensione è alle stelle e poi ecco Gigio Donnarumma che si allunga e para il rigore decisivo: un urlo di gioia! Le lacrime arrivano subito dopo: sì ce la siamo meritata questa vittoria, questa gioia, anche se è “solo“ una partita di pallone.