Halloween, Roberto e Gigi

È ancora la nostra amica Donata, “scrittrice” prolifica, che dalla vicina via Padova ci regala parole piene di buoni sentimenti

Grazie, Donata, è sempre un grande piacere leggere i tuoi racconti
Buona lettura a tutti
Proprio nei dintorni di Halloween, e dei loro ottant'anni, sono morti due uomini meravigliosi, Roberto Carusi e Gigi Proietti. Questa piccola storia dunque non riguarda la nostra zona anche se un aggancio ce l'ha, che è Roberto. Ma andiamo con ordine.
Halloween. Sull'origine di questa festa sono stati scritti volumi, ma la spiegazione più comunemente accettata è che si tratti di un'antichissima festa delle popolazioni celtiche, quelle che abitavano parte delle attuali Spagna, Portogallo, Francia, Italia settentrionale, Scozia e Irlanda. Il nome è una variante abbreviata di All Hallows Eve "Notte di tutti i santi" . Quindi è una festa nata in casa nostra e poi, attraverso la cultura britannica, esportata in America e da qui tornata a noi. Un "cavallo di ritorno" si direbbe in linguistica, e non semplicemente un'americanata commerciale; anche se certo è diventata occasione commerciale, ma non più del Natale o della Pasqua. In casa nostra però c'è stato l'intervento della chiesa cattolica che, dopo aver contrastato per secoli l'Halloween festa pagana, non riuscendo a estirparla ci sovrappose la festa di Ognissanti e quella dei Morti. E sembrava finita lì, fin quando dall'America la vecchia festa non è tornata.
Roberto. Roberto Carusi abitava in via Predabissi, vicino alla Rotonda di via Padova. Spesso, tornando dal Trotter o dal Ligera, facevamo a gara a chi arrivava prima, io in bici e lui in autobus; alla Rotonda ci si aspettava e lì si stava delle mezz'ore a chiacchierare, di tutto. Cattolico, accettava la definizione di cattocomunista; faceva parte del Consiglio pastorale di San Gabriele in Mater Dei, la parrocchia di via Termopili. Aveva insegnato ai ragazzi del Beccaria, organizzato teatro con loro, con compagnie amatoriali di anziani e in mille altre maniere; era critico teatrale, regista e attore, aveva dato voce alle marionette della compagnia Colla e fatto cabaret con Roberto Brivio; aveva scritto libri, tra cui un'antologia su Ibsen (Mondadori) e l'autobiografia Cattolico di ventre ebreo (Mursia). È stato tra i fondatori dell'associazione Via Padova Viva e dell'associazione politica Sinistra per Milano.
Gigi. E che cos'ha Gigi Proietti in comune con Roberto? Intanto, tutti e due sono morti adesso, ma non di Covid: hanno scelto le due malattie che nell'ultimo mezzo secolo hanno ucciso di più, il cancro e la cardiopatia. Poi, tutti e due facevano tante cose e in tutte erano bravi: Roberto l'abbiamo visto, Gigi era attore comico e serio, ballerino, cantante, intrattenitore; lavorava in teatro, per il cinema e per la Tv; insegnava ai giovani attori, li aiutava a crescere.
E poi, sembrerà strano, ma un po' si assomigliavano, almeno nella tarda età: capelli e barba bianca, viso di un ovale un po' allungato, occhi vivacissimi e chiari, specchio di una straordinaria intelligenza.
Così li salutiamo insieme. Addio, belle persone a cui volevamo bene.