Ne usciremo

Scritto da Chiara Masciullo (studentessa della Scuola Secondaria di Primo grado Trevisani-Scaetta, classe 2D)

Ne usciremo, con i capelli più lunghi e gonfi, con le mani e le case più pulite, e i vestiti della stagione precedente, con la paura e la voglia di uscire, con la voglia di incontrarsi, e con la paura di baciarsi; ne usciremo con le tasche vuote e le pance piene, sapremo fare pane, pizza, dolci di tutti i tipi! Impareremo a non sprecare il cibo che avanza.
Ci ricorderemo che forse un medico dovrebbe essere più applaudito di un calciatore, perché questa partita la vinceranno loro, e che il lavoro di un bravo insegnante non può essere sostituito da un banale schermo, che magari cucire mascherine può essere più importante che fare alta moda. Ci ricorderemo che la tecnologia è importante, forse anche vitale, ma può essere deleteria se si divulgano notizie false, puntando il dito contro tutti. Ne usciremo più soli, ma con più voglia di stare insieme. Il virus è come una tempesta nella foresta, le foglie più vecchie cadono, e non vedranno mai più la luce del sole. Quando questa epidemia finirà, ci sarà chi non vorrà tornare alla vita precedente, chi invece potendo lascerà il lavoro che per anni lo ha oppresso e soffocato. Ci sarà chi deciderà di mettere al mondo un figlio, chi deciderà di non volerne uno. Persone che decideranno di fare coming out. Chi comincerà a credere in Dio, chi invece smetterà di credere in lui. È in questo momento che si capisce chi sono i veri amici, chi ti cerca nonostante la distanza, chi trova il modo e il tempo di sentirti anche solo per un: “Ciao, come stai?!” e non chi trova scuse per non parlarti.
Io ho imparato che anche i minimi gesti sono importanti, se fatti da qualcuno che ci tiene veramente, e che ogni attimo è fondamentale, perché da un giorno all’altro potresti non esserci più.

Ne usciremo racconti - Associazione ViviAdriano