Nuotare all’alba

Oggi chi scrive è Monica, amica e socia della nostra Associazione fin dal lontano 8 maggio 2018, ovvero dal giorno in cui ViviAdriano è nata.
A proposito di date: anche Monica è nata l’8 maggio (non sveliamo l’anno, altrimenti ovviamente ci potrebbe togliere il saluto) e quindi, pur con un piccolo ritardo che lei certamente ci perdonerà, approfittiamo per porgerle i nostri Auguri di Buon Compleanno!
Grazie, Monica: belle le tue parole e bella anche la foto!
Buona lettura a tutti !
Un dolore al ginocchio, qualche anno fa, mi ha dato la spinta per ritornare in piscina dopo molti anni di pigrizia e una gravidanza. Prima del lockdown avevo ricominciato, per avere un momento tutto mio, in cui la testa si svuota e si rigenera per affrontare la giornata. Si hai capito bene, affrontare la giornata perché ormai ho preso l’abitudine di andare in piscina alle 6.00. Se ti stai domandando di mattina? Sì, non le 18.00 ma proprio all’alba… e la domanda successiva è “ma ci sono altri come te?” Matti intendi? Sì e non siamo pochi. A volte 6 a volte 10 “pazzi” che si buttano in acqua e iniziano a nuotare in una piscina a luci spente e la musica rilassante di sottofondo o con le luci tutte accese e i “Pink Floyd” come colonna sonora.
Come si fa? Semplice: sveglia alle 5.02, perché l’orario non può essere tondo, 5.35 in macchina e via verso la piscina a 5 minuti dalla mia sede di lavoro, comoda per poterci arrivare dopo la nuotata.
È un susseguirsi di incontri e saluti, ci sono ragazze e ragazzi che si allenano per le gare di triathlon, medici che si ritagliano il loro spazio prima della giornata in reparto o solo appassionati di nuoto che hanno la forza e fortuna di poter scaricare la tensione in acqua. A volte è molto faticoso alzarsi soprattutto in inverno, con il buio e il freddo, ma la sensazione dopo le vasche è di pura serenità e la giornata lavorativa può iniziare nel migliore dei modi! -