Piazza Aspromonte? Cos’è? Una provocazione ?

Ed ecco ancora una volta il nostro Vice Presidente Maurizio ci regala, vestendo i panni di scrittore-giornalista, un altro dei suoi sorprendenti racconti polizieschi
Grazie, Maurizio!
Buona lettura a tutti !
Verso la fine del 1997 la Criminalpol di Milano ha concluso l’operazione Europa, la sintesi di tre diverse operazioni chiuse nello stesso momento, 9 latitanti della ‘ndrangheta arrestati a Milano, Reggio Calabria, Olanda e Spagna, sequestro di armi soldi e 350 chili di cocaina.
Il giorno seguente la conferenza stampa la squadra che ha effettuato l’operazione Europa lascia l’ufficio. Per i Pubblici Ministeri c’è ancora molto da fare (controllare i documenti e i cellulari sequestrati, trovare altri contatti con i processi in corso, provvedere alle confische) ma non sono cose di massima urgenza quindi, anche se sono solo le 19,30 il gruppo lascia l’ufficio presto dopo alcune settimane di fuoco.
Nel cortile incontrano l’autista del Dirigente, il Vice Questore Nanni Filippi, che prepara l’Alfa155 subito raggiunto da Filippi. Ovvia la battuta “Capo, questa sera a casa presto?”, ma la risposta non è una battuta: “ Mi ha telefonato uno e mi ha detto che ha notizie da darmi sull’omicidio Gucci, mi ha dato appuntamento in piazza Aspromonte”. “Piazza Aspromonte? Cos’è una provocazione? Veniamo anche noi che potrebbe essere il caso”. Subito la squadra sale sulla Tipo e segue il capo attraverso Milano verso piazza Aspromonte.
Nella piazza Filippi scende dall’auto e passeggia con la solita sigaretta in bocca (spende pochissimo in fiammiferi, ne consuma solo un paio al giorno, il problema sono le sigarette che accende da quella precedente) e la squadra si mette a protezione dell’area.
Fa freddo, pioviggina, facilissimo farsi notare. Passa una decina di minuti e nella piazza arriva un uomo, è enorme, ha una giacca a vento rossa, la faccia avvolta da una sciarpa gialla e un cappello blu in testa. Tutti pensano “Ma cos’è daltonico?” , subito si preoccupano che invece stia cercando di distrarli ma oltre a lui nella piazza non c’è nessuno. La collezione di colori ambulante si avvicina a Filippi e i due iniziano a discutere, 10 minuti, 20 minuti, mezz’ora, Filippi scrive qualcosa su un blocchetto da appunti poi si salutano. Filippi non dice nulla e ritorna in ufficio seguito dalla squadra.
Nella Tipo le congetture si sprecano. “l’hai visto in faccia? No, speriamo che il capo … ma chissà chi è … chissà se sa qualcosa davvero!”. Per fortuna il traffico è calato, in pochi minuti tutti sono in Questura e subito si accalcano addosso a Filippi con un: “Allora Capo cos’è una bufala?”. Filippi entra nel suo ufficio e fa accomodare tutti. “Non lo so” esordisce, “Avete visto com’era vestito!”. Poi tutti parlano dell’omicidio Gucci, i Carabinieri ci lavorano da quasi due anni e non hanno trovato nulla. A noi invece si presenta uno che sa come sono andate le cose!” dopo la esitazione inizia a raccontare. La persona che lo ha chiamato è un conoscente di un uomo che ha partecipato all’omicidio dell’erede della famiglia della moda. Mandante è la ex moglie, intermediaria una amica/confidente della donna, sua conoscente, lui ha inoltre trovato un paio di persone nella zona grigia, un meccanico con il vizio della “polverina bianca” e un ex proprietario di ristoranti fallito sui tavoli verdi. I due hanno assassinato Gucci ma sono in “contenzioso” con la ex moglie perché pretendono altro denaro
oltre a quello che hanno ricevuto. Per uccidere l’uomo d’affari hanno usato una vecchia pistola Beretta calibro 7,65, inoltre il testimone ha aggiunto che avevano un’auto rubata lasciata nei paraggi ma, al momento di andare al luogo dell’agguato in via Palestro hanno scoperto che era stata ancora una volta rubata e perciò hanno effettuato l’omicidio con la Clio verde di uno dei due. Ha però aggiunto un particolare: le cartucce erano Fiocchi, prodotte in Brasile negli anni Settanta. Sarà tutto vero? Adesso è inutile macerarsi. Tutti a casa, domani mattina si ricomincia.
La mattina successiva due uomini della squadra corrono alla biblioteca Sormani e, davanti ai monitor di lettura dei giornali microfilmati, passano la mattina a leggere tutto quello che la stampa ha pubblicato nei giorni successivi all’omicidio fino a dopo la consegna dell’autopsia. Risultato la Clio verde viene citata dovunque, la pistola da subito viene definita di piccolo calibro che solo dopo l’autopsia viene precisato come 7,65 ma nessuno ha scritto di una Beretta o di una cartuccia brasiliana. Vuoi vedere che ….
I due riferiscono tutto a Filippi che si reca immediatamente dal pubblico ministero incaricato delle indagini e gli racconta quanto accaduto. Il PM conferma, da una serie di perizie che, volutamente, non sono state rese pubbliche, la pistola è una pistola Beretta calibro 7,65 di vecchio tipo e le cartucce sono veramente di produzione brasiliana. Date le nuove informazioni il PM incarica Filippi delle nuove indagini.
Subito la squadra denomina l’operazione F.S. – “Fortuna Sfacciata” e inizia a lavorare con intercettazioni, pedinamenti, vengono identificati tutti i soggetti della storia. In quest’ottica vengono riascoltate migliaia di conversazioni telefoniche fatte dalla ex moglie dopo l’omicidio e intercettate a suo tempo. Risentite con le nuove informazioni le allusioni, allora risultate inconsistenti, danno conferme a quanto appreso dal testimone. Il testimone mette in contatto con gli autori dell’omicidio un agente della Criminalpol, un uomo nato in Sudamerica, figlio di un diplomatico italiano e di una colombiana. L’agente sotto copertura parla solo in colombiano e si presenta come incaricato dei cartelli di narcos in Italia che non avrebbe nulla in contrario a risolvere un loro problema complicato. I tre non si sbilanciano davanti all’infiltrato ma i loro commenti quando restano soli non lasciano spazio ad equivoci.
Alla fine di gennaio del 1997 vengono eseguite le custodie cautelari anche perché gli autori materiali dell’omicidio parlavano di andare a Saint Moritz, dove Maurizio Gucci aveva una bellissima villa ora usata dalla ex moglie per le vacanze. Nell’auto di uno di loro furono rinvenuti un frammento di cartina con il percorso per raggiungere San Moritz e, in un’agenda della ex moglie di Gucci, un foglio firmato dai due killer, i quali confermavano di non avere null’altro da chiedere alla donna.
Il successivo processo si è concluso con la condanna di tutti gli arrestati. L’operazione Fortuna Sfacciata è stata un successo ma alla squadra rimaneva ancora un dubbio: “Come mai il testimone aveva chiamato Filippi?” Alla domanda l’uomo rispose angelicamente: “ Ho chiamato i Carabinieri ma il centralinista non sapeva chi passarmi e mi ha chiesto di fornirgli un nome, lo stesso è avvenuto con il centralino del Tribunale. Poi in televisione ho visto la conferenza stampa del Vice Questore Filippi sull’operazione Europa, allora ho chiamato il 113 e me lo sono fatto passare!” E’ proprio vero, alla lunga ogni cosa può essere utile, persino le conferenze stampa.