Clicca sull'immagina per ingrandirla | Nel 2019 , esattamente il primo giugno, inaugurammo, assieme agli amici dell'Associazione Punto a Capo, la panchina rossa in quartiere Adriano. Il tema della violenza di genere è purtroppo più che mai attuale, ce lo ricordano i fatti di cronaca che quasi quotidianamente sentiamo nei Tg. Per questo motivo le due associazioni hanno promosso una collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Caravaggio, che ha portato al progetto di dipingere di rosso tutte e tre le panchine del Giardino Franca Rame (fronte chiosco). Le tre panchine verranno presentate il 13 maggio dalle ore 15:30 con una inaugurazione a cui il quartiere non può mancare, saranno presenti anche le associazioni Difesa Donne e Danzamondo. |
Panchina VELATA
Progetto:
Motivazione :
Il motivo per cui abbiamo deciso di rappresentare questa immagine è per esporre il problema che è presente ora in Iran.
Le donne vengono maltrattate e uccise a causa del velo, togliendo la libertà di scelta.
Breve spiegazione:
Abbiamo deciso in questa panchina di raffigurare i tre colori della bandiera Iran che incorniciano l’immagine: delle farfalle verdi che tirano su un panneggio bianco, simbolo della hijab e delle donne che riescono a liberarsi dalla pena ingiusta che hanno subito, questo velo è su fondo rosso, rappresenta il dolore delle donne morte per via della società iraniana, è un manifesto alla visione di un futuro migliore senza però dimenticare chi ha lottato per la libertà e per poter indossare il velo per scelta e non per obbligo.
Lavoro di Elena Damasio, Clara Mortato, Sabrine Rabhi, Lorenzo Mitolo, Anastasia Zucchi, Sofia Salerno
Panchina FIORITA
Progetto:
Motivazione:
Il nostro gruppo ha scelto di rappresentare l’atto in se dell’abuso per mostrare un’idea forte e diretta all’osservatore.
L’immagine è composta da una donna soffocata da due mani esterne,da questa violenza nascono dei fiori che nonostante l’ostacolo (le mani) sbocciano.
Breve spiegazione:
Lo sfondo della panchina è rosso, per rappresentare la battaglia contro la violenza sulle donne.
La donna rappresentata è completamente bianca, non ha colore perché il bianco simboleggia la purezza e l’eleganza in contrasto con il colore livido delle mani, gli antagonisti della scena .
L’ultimo simbolo, è anche quello più importante ed è legato ai fiori, più precisamente ai fiori di loto che rappresentano la rinascita. Questo particolare significato infatti, esprime il percorso che una vittima deve fare per crescere e riprendere a vivere dopo
un abuso subito.
Lavoro di: Bianca Gianforma, Daiana Sanchez, Elisa Avanti, Sonia, Brahimi, Elena Oggionni, Giada Colaninno, Leo Ye, Sarah Navobi.
Panchina INCERAMICA
Progetto:
Motivazione:
Il motivo per cui abbiamo deciso di rappresentare questo soggetto è stata l’ispirazione scaturita dall’incontro con due artisti iraniani : le loro storie e i loro racconti sulla tragica condizione delle donne che vivono costantemente nel terrore , prigioniere insieme alla parte di uomini che ne appoggia gli ideali di un paese ancora troppo retrogrado.
In particolare l'artista Taher N. Abyaneh, ha presentato il lavoro dell'artista Shadi Ghadirian che ha ispirato gran parte di questo progetto.
Per questo come sostegno alla causa abbiamo scelto questa donna ricoperta completamente dal velo decorato dove sopra il volto all’inizio doveva esserci uno specchio ma non siamo riusciti a reperire i materiali che potessero dare l’effetto desiderato , perciò abbiamo deciso di modificarlo e creare una crepa dorata.
Breve spiegazione :
La nostra panchina rossa rappresenta una donna ricoperta totalmente da un velo di ceramica, che ha queste decorazioni riprese dalle ceramiche orientali.
Con colori fini e delicati quali il blu , il bianco e l’oro, simbolo di qualcosa di prezioso, elegante, delicato e fragile.
Lo specchio sul volto obbliga lo spettatore a specchiarsi, a rivedersi in quella veste e gli chiede di comprendere e riflettere.
In seguito però abbiamo deciso di sostituirlo per motivi pratici , con una crepa in oro che richiama la tecnica Giapponese “Kintsugi”, che possiamo definire più correttamente come una filosofia orientale che significa letteralmente “riparare con l'oro”.
È un'antica pratica e tecnica giapponese che consiste nel riparare oggetti in ceramica, utilizzando l'oro per
saldare insieme i frammenti.
Quindi simbolo di rinascita , di una nuova vita è perché no anche di coraggio. Coraggio nel riuscire ad andare avanti.
Lavoro di: Albano Maria Lucia, Tominetti Martina, Bihery Layla, Paolucci Beatrice , Cabral Alysha