Benvenuta, Primavera! – 6 maggio 2023

Oggi leggiamo insieme un semplice testo, con aggiunta di poesia del grande Gianni Rodari, dove protagonista è la Primavera
Grazie, Sabrina!
Navigando su Internet qualche giorno fa ho letto che Il 14 aprile 1980 moriva a Roma Gianni Rodari.
Questa notizia mi è rimasta in mente forse perché’ il 14 aprile e’ anche il giorno in cui era nato il mio caro nonno materno Federico ( classe 1914) che amava, tra i tanti scrittori e poeti, proprio Rodari e infatti quando ero bambina mi leggeva spesso i racconti e le filastrocche di questo grande Autore.
Una delle poesie che con queste prime giornate di sole voglio ricordare è quella intitolata Primavera; la voglio condividere con tutti voi perché’, pur nella semplicità dei versi , racchiude un monito ambientalista, oggi più attuale che mai.
Rodari parla di una città ignota, senza nome - che forse rappresenta ogni città del mondo, anche la nostra amata Milano - dove la primavera non riesce ad entrare perché viene respinta dal traffico, dallo smog e dalle strade “murate come prigioni”.
La poesia però, mio modesto parere, non si limita a denunciare la situazione, ma esprime anche una speranza, un invito a riflettere sull’importanza della natura e dell’ambiente, e sulla necessità di preservarli.
Conosco una città
dove la primavera
arriva e se ne va
senza trovare un albero
da rinverdire,
un ramo da far fiorire
di rosa o di lillà:
Per quelle strade murate
come prigioni
la poveretta s’aggira
con le migliori intenzioni:
appende un po’ di verde
ai fili dei tram, ai lampioni,
sparge dei fiori
davanti ai portoni
(e dopo un momentino
se li riprende il netturbino).
Altro da fare
non le rimane,
per settimane e settimane,
che dirigere il traffico
delle rondini, in alto,
dove la gente
non le vede e non le sente.
Di verde in quella città
(e dirvi il suo nome non posso)
ci sono soltanto i semafori
quando non segnano rosso.