Scritto da Aurora Giovine (alunna frequentante la classe 2A della Scuola Secondaria di Primo grado Trevisani-Scaetta)
Faccio un respiro profondo, che sfiora l’aria che circola; mi sento stanca, anche se mi sono appena svegliata.
Ho l’ansia che circola dentro di me, non so come calmarla. In questo periodo sono chiusa dentro casa con i muri che mi circondano, ormai è abitudine.
Fuori c’è un sole che riscalda il balcone e un venticello che rinfresca e che ti accarezza i capelli con dolcezza: è un peccato sprecare queste giornate bellissime stando chiusi in una gabbia con vie d’uscita, ma non accessibili; in questi giorni sto scoprendo segreti di mobili che non credevo di avere in casa.
Nei momenti di pioggia guardo sempre il mio diario e penso a cosa potrei scrivere l’indomani; dopo molti pensieri, respiro e…respiro …. Mi alzo e guardo la casa in modo nuovo, mi dirigo verso il salotto, mi siedo, si avvicina il mio cane con molta felicità e in quel momento capisco che gli animali saranno sempre felici anche in periodi come questo.
Poi noto una piccola luce che illumina un angolo del muro, la luce si propaga fino a illuminare tutta la stanza; allora decido di andare fuori sul balcone e abbracciarmi al calore che emana.
Alzo lo sguardo al cielo e noto dei particolari: il cielo è più blu del solito, con poche nuvole che lo coprono. I miei respiri si fanno più affannosi, ma non so il motivo; poi la luce scompare, respiro ancora e rallento il mio affanno.
Faccio un respiro molto profondo …… chiudo gli occhi e penso che forse quello che volevo non era rimanere chiusa, ma essere libera, libera di correre, libera di camminare, libera di andare in giro a volto scoperto ….
Apro gli occhi e faccio un respiro: non un respiro come gli altri, un respiro un po’ chiuso, come noi adesso.
La libertà conta, ma in questo momento dobbiamo restare chiusi, come i nostri respiri affannati.
Respiro e mi lascio trasportare: dal mio respiro…