Effetti dell’isolamento

Scritto da Antonio Gradia (alunno della Scuola Secondaria di Primo grado Trevisani-Scaetta, classe 2A)

Un rumore… un beep… una suoneria… e io mi sveglio: sono le 9:20, accendo il computer, mi attende una lezione online.
L’emergenza sanitaria ha mutato ogni cosa e ci ha isolati dentro casa.
Un virus ci costringe ad annullare i contatti sociali dal vivo ed eccoci costretti a ritrovarci in questo mondo virtuale, dove tutti abbiamo qualcosa in comune e cioè sentirci vicini pur essendo lontani.
A fine lezione, la cosa non cambia, un altro beep … arriva dal mio cellulare, un messaggio di un amico che mi invita ad entrare su Fortnite, quindi accedo alla lobby pre-partita e a mia volta invito altri amici.
Perdo così il contatto con la realtà (quella realtà che ancora non accetto) ed entro in partita, in quel mondo dove cerco di imitare i miei youtubers preferiti e mi sento conquistatore. Scopro città, uccido zombie e sconfiggo nemici soprannaturali.
Un altro messaggio mi distrae dal gioco: mio cugino mi fa ridere, mi scrive: “Ho fatto un volo dalle scale e ho postato su Facebook la foto della mia gamba fasciata”.
Nell’altra stanza mio padre, anche lui vittima di questi giorni surreali, lavora in smart working; anche lui combatte la sua battaglia, ma con milioni di utenti senza lavoro, che attendono delle indennità economiche per poter fronteggiare questo periodo che rimarrà nella storia.
A sdrammatizzare ci pensa mia mamma.
Alle 14: 00 sentiamo il campanello di casa: mio padre apre la porta e lei entra dicendo: “Ciao, sono tornata dal lavoro”, in realtà anche lei lavorava da casa, ma ripete questo gesto ogni giorno per farci ridere.
Viva la normalità, viva la libertà di scegliere e di decidere, magari scegliere quel solito videogioco, decidere di stare in casa, ma essere liberi e felici di farlo!

Effetti dell'isolamento racconti - Associazione ViviAdriano