Scritto da Eleonora Martignone (Scuola Secondaria di Primo grado Trevisani-Scaetta, classe 2B)
La vita è davvero semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
In questi giorni mi immergo nell’oceano dei miei pensieri, ma ciò che provo è diverso dal solito. Non riesco più ad immaginare un abbraccio rubato ad un’amica nei momenti di tristezza o anche solamente le litigate con il compagno di banco. Non immagino più i pranzi dai nonni o le vacanze in montagna.
Penso solamente a come si possano sentire le persone che non hanno né cibo né acqua, o semplicemente a chi è solo, senza nessuno con cui confidarsi o scambiare un sorriso.
Quella che noi chiamiamo casa, preferirei definirla una prigione.
Mi sento imprigionata in un brutto sogno e quello che desidero è riuscire a risvegliarmi, a tornare alla vita di tutti giorni, che in fondo mi manca, come svegliarmi all’alba e gustarmi in silenzio il sorgere del sole, mi mancano le corse per arrivare puntuali a scuola, accompagnate dagli incoraggiamenti di mio fratello per prendere l’autobus, o le chiacchierate prima del suono della campanella.
Ora mi sveglio con il suono del computer già acceso, la scrivania inondata di lavoretti iniziati, ma senza un volto, un muro virtuale tra me e i miei amici, le chiamate ai nonni “torneremo a trovarvi, torneremo alla normalità”.
Non ne posso più!
Non mi sembra così complicato rimanere a casa per qualche giorno!
Tutti si lamentano del fatto di essere stati privati della loro libertà, dei loro diritti.
La vita è la mia più grande passione, è come la Formula 1, c’è sempre un rettilineo in cui sfrecciare a tutta velocità, ma ci sono anche molte curve, dove frenare con cautela.
Questa è la vita, divertirsi e godere di ogni singolo minuto, ma rimanere sempre in allerta.
Goditi ogni secondo come fosse l’ultimo, la vita ha in serbo per te molte cose, e questa volta si è davvero superata, eccomi qui a pensare di salvare il mondo sdraiata sul divano!