Vocazione

Scritto dal nostro VicePresidente Francesco Marcolongo
– “Dai corri tesoro, o faremo tardi! È quasi iniziato!”
– “Hai ragione amore, non possiamo arrivare a film cominciato, ma ho preso una storta con questi maledetti tacchi.”
– “Vieni ti aiuto io, sali su!”
– “Sei tutto scemo, va bene”
– “Dai che mancano pochi metri””Shhhh, silenzio! E spegnete quella luce!”
– sussurrarono nel cinema — “Ecco tesoro, hanno già spento le luci; questi sono i nostri”
– “Dai fa nulla, è ancora la pubblicità. Ti amo tanto sai?!”
– “Anche io, moltissimo”

“Shhhh, sta iniziando il film!”
– urlarono nella sala –

– “Ok dai abbracciamoci e facciamo silenzio o ci linciano”…
________________________

– “Questo è l’ultimo ricordo che ho Dr. Gherkins. Non riesco a ricordare altro.
Mia moglie?”

– “Non si preoccupi, Steven, si sta riprendendo. Certo è andata bene, considerato il crollo!”

– “Lo so bene. Grazie per quello che fa, grazie mille”

– “È la mia passione! Vedrà che starà bene”

– “Dottore, lei è sposato?”

– “Sì perché? Ho la faccia di uno che si è fatto fregare vero?” – disse ridendo –

– “No no ahahah; è solo che lei sa tanto di me e io nulla. Immagino sia per il distacco professionale, anche se…lei è diverso, ha più cuore, scusi se mi permetto”

– “Così mi fa commuovere Steven, però ha ragione, un po’ è vero. Va bene le racconterò di me, magari le torna anche la memoria!”

– “Grazie Dr. Gherkins, è davvero gentilissimo”

– “Sa, ero uno spietato cinico dottore prima, di quelli insopportabili come dice lei. Lavoravo ad Alzano 20 anni fa, quando ancora non era nato. Ero già affermato e il mio unico scopo era portare a termine la mia frenetica giornata lavorativa. Non ero ancora primario in Neurochirurgia come ora, e la sola cosa a cui davvero tenevo era la carriera. Molti successi, ho spesso operato e ho davvero pochi casi in cui ho potuto fare poco o nulla.”

– “Scusi se la interrompo, ma come può essere la stessa persona, i nipotini l’hanno ammorbidita?” – e sorrise –

– “No, in realtà non ho nemmeno dei figli – facendosi scuro in volto – Lei probabilmente ne ha solo sentito parlare, ma 10 anni fa è accaduto qualcosa che mi ha cambiato la vita, completamente. Mi ha folgorato, ha capovolto le mie giornate, ha reso me migliore” – e riprese colore –

– “A cosa si riferisce, non sarà mica…?”

– “Sì, esatto. Mi sono ritrovato all’inferno da un giorno all’altro. Ricordo bene quella notte. Iniziarono ad arrivare così tante ambulanze, così tanti lampeggianti che per un momento ho creduto fosse giorno e contemporaneamente la fine del mondo. Ma l’incubo era appena iniziato. Pensi, arrivarono in pronto soccorso una trentina di insufficienze respiratorie in nemmeno mezz’ora. Ero sconvolto. Ho iniziato a sudare e a capire…a capire che era arrivato”

– “Come avete superato quel periodo? Da quello che ho letto, è stata definita la terza guerra mondiale…”

– “Si fidi Steven, lo è stata. Ma ho imparato molte cose, come stare spalla a spalla con un collega in preda al panico. Ho capito quanto gli occhi possano comunicare più di ogni cosa, ho compreso quanto sia davvero bella la vita. Ed è proprio lì, in mezzo a quel caos, a quelle mascherine, tute e guanti che ho davvero trovato la mia totale vocazione. Sì, perché puoi essere Dottore, avere la cartella clinica di un tuo paziente e non sapere assolutamente nulla di lui. Ma in quel periodo ho pianto, amato, lottato, parlato, sorriso tanto, più che in tutta la mia vita. Perché era come in guerra e io non leggevo più le cartelle cliniche, parlavo coi pazienti, li ascoltavo, li consolavo, facevo loro da figlio quando serviva…”

– “Oddio Dottore sarà stata l’esperienza più…” – e il Dottore lo fermò bruscamente –

– “Non dica altro, deve riposare! E io ho una tremenda voglia di caffè!” – urlò –

E andandosene fece finta di avere qualcosa nell’occhio, dicendo a voce alta “ma cosa mettono in quest’aria…”

Vocazione racconti - Associazione ViviAdriano