Oggi è il 19 marzo, ovvero la Festa del Papa’ e dunque a tutti i papa’ del nostro quartiere e della nostra associazione ( e perche’ no? Di tutto il mondo) dedichiamo un racconto scritto, pensate un po’, più di 100 anni fa, da Katherine Mansfield
Per la bambina egli era una persona che bisognava temere e sfuggire.
Come erano grossi le mani, il collo, e soprattutto la bocca, quando sbadigliava!
Pensare a lui, per la bimba era come pensare a un gigante.
Un giorno la nonna le suggerì di preparare, come regalo per il compleanno di papà, un puntaspilli ritagliato in un bel pezzo di seta gialla.
Faticosamente la bimba cucì.
Ma con che cosa riempire il puntaspilli?
La bambina andò nella camera dei genitori.
Sul tavolo da notte scopri tanti bei fogli di carta sottile;
li prese, li spiegazzò, imbotti con essi il suo sacchetto.
Quella sera in casa ci fu un gran trambusto.
Non si trovavano i fogli con gli appunti di papà.
Finalmente la mamma interrogò la bambina che rispose:
Oh, sì! Li ho usati io per la sorpresa.
Mamma, disse serio il babbo, vai a prendere quei fogli e metti a letto la piccola in castigo, immediatamente!
Ma perché Gesù ha fatto i papà? si domandava la bambina, singhiozzando, nel letto della sua camera buia.
Un giorno, improvvisamente, la mamma e la nonna si dovettero allontanare da casa.
La bambina venne lasciata sola, con la domestica.
Durante il giorno tutto andò bene, ma al momento di andare a letto fu presa dalla paura.
Neppure col sonno la paura passò e la bambina si mise a gridare: Mamma, mamma!
Si svegliò rabbrividendo: vide vicino al letto suo padre.
Che cos'hai? chiese il papà.
Oh, il brutto sogno! Voglio la mamma!
Egli sollevò la bambina fra le braccia e la portò nella grande camera da letto, poi rimboccò delicatamente le coperte e le si distese di fianco.
La bimba si fece vicino a lui, appoggiò la testa sopra il suo braccio e pose i piedini fra le sue mani calde.
Il buio non le faceva più paura.
Papà era stanco e si addormentò prima della bambina.
Allora la bimba pensò: «Povero papà!
Non è così grande, dopo tutto...
E tutti i giorni deve lavorare e quando rientra è sempre tanto stanco...e io gli ho sciupato tutti i suoi fogli...»
E mentre pensava cosi, senza accorgersene, si addormentò.